Glaub an den Tag bei Nacht,
Wenn es dich glücklich macht,
Glaub an Ideen, die du dir spinnst.
Der Lauf der Welt steht fest,
Träum dir naiv den Rest,
Du weißt, dass du niemals gewinnst.
Dein Weg ist vorbestimmt.
Es gibt für dich kein zurück,
Wehrst du dich auch noch so sehr.
Ich bin dir angetraut,
Ich bleibe deine Braut,
Du entrinnst deinem Schicksal nicht mehr.
Ich bleib die Frau hier am Thron
Und an Würden dir gleich.
Mich wird der Adel Europas als Kaiserin ehren.
Ich bleib die Frau mit dem Anspruch
auf Krone und Reich.
Denn bei allem was heilig ist,
Schwör ich dir, du bleibst bei mir!
Lad dir nur Dirnen ein,
Das mag so Usus sein.
Doch höre, weiter gehst du nicht!
Spar dir den Selbstbetrug,
Du weißt es gut genug,
Du bist ein Prinz, gehorch der Pflicht!
Bis dass der Tod uns trennt,
Bleibst du mein Gatte,
Weil Gott es für uns so ausersah.
Mag es auch bitter sein,
Rudolf gesteh’s dir ein,
Wo du gehst, wo du stehst, ich bin nah!
Ich bleib die Frau hier bei dir,
Teil ich auch nicht dein Bett.
Mich wird der Adel Europas als Kaiserin ehren.
Ich bleib das Graun deiner Flittchen
Ob blond ob brünett –
Denn bei allem was heilig ist,
Schwör ich dir, du bleibst bei mir!
Spür’ wie der Zweifel in dir dich ergreift
und jagt, ewig plagt und sagt…
Ich werd die Frau an der Macht,
Teil’n wir auch nicht ein Bett.
Mich wird der Adel Europas als Kaiserin ehren.
Sie werden mich in dein Grab legen
auf dein Skelett.
Denn bei allem was heilig ist, schwör ich dir,
Du bleibst bei mir!
Vor dem Allmächtigen schwöre ich,
Du bleibst bei mir!
Du bleibst bei mir!
Du bleibst bei mir!
Du bleibst bei mir!
martedì 24 maggio 2016
domenica 22 maggio 2016
Guardando un po' più in là
In seguito a una discussione diciamo "colorita" con Moroso torno un pochino qui a utilizzare questo buchino come non dico sfogo ma almeno per vedere le cose nero su bianco.
Ieri sera, dopo una giornata meravigliosa trascorsa insieme, ho avuto la bella pensata di dirgli: "Per quel che riguarda la laurea magistrale, penso di provare a entrare sia qui che a Forlì". BUM. Non l'avessi mai detto!
Da lì è nata una discussione che ha fatto crollare a terra entrambi e che già da adesso ci sta mettendo a dura prova.
Sì, è un po' prematuro parlare già di laurea magistrale dal momento che sono al secondo anno di triennale (questo vuol dire che davanti a me ho la sessione di esami, tutto il terzo anno, la sessione di esami del terzo anno, la stesura della tesi e la discussione) (chiamalo poco!) quindi è una discussione che riguarda qualcosa che avverrà nella migliore delle ipotesi fra un anno e mezzo, due anni circa. Ma io ho voluto essere chiara nel dirgli questa cosa, dal momento che riguarda sia me come persona che noi come coppia. La cosa peggiore è che avevamo appena finito di dire che, quando avrò la laurea triennale in mano, si potrebbe anche pensare di andare a convivere. (Per mamma: se mi stai leggendo, stai tranquilla! per ora sono solo idee!!) E invece BUM, ho fatto un bel casino.
Logicamente non è detto che succederà. Hai visto mai che nell'arco di un anno e mezzo decido di provare a entrare alla magistrale solo a Trieste magari riuscendoci pure? Hai visto mai che provo da entrambe le parti ma per una questione di culo riesco a passare solo a Trieste? Hai visto mai che riesco a entrare a Forlì ma all'idea di cambiare città e cambiare completamente vita mi cago in mano e decido di cercare lavoro a Trieste in attesa di eventualmente ritentare l'anno dopo? Al momento tutte queste non sono che ipotesi, idee, fantasie. Per ora non succede niente di tutto questo. Per ora ho davanti a me "solo" una sessione di esami molto intensa e un'estate che non si prospetta come uno zuccherino perché dopo c'è anche la sessione autunnale, che è un grandissimo "mai una gioia".
L'unica cosa che mi dispiace è che con una semplicissima frase sono riuscita a mandare in vacca la bellezza di quasi cinque mesi di morosaggine. Però mi consolo pensando che almeno ho affrontato subito la cosa, e non è un discorso che verrà fuori come un fulmine a ciel sereno magari il giorno della mia laurea. Sinceramente non mi pento di quello che ho detto ieri. Solo magari avrei potuto farlo in un altro modo, in un altro momento o che ne so io. Sta di fatto che in questo momento le cose stanno così. Io mi sento appesa a un filo che ho paura che si possa spezzare da un momento all'altro.
Quando sono venuta a vivere a Trieste mi sono detta: "Bene. Adesso ha inizio la mia vita triestina. Spero di riuscire a arrivare alla laurea ancora single così almeno non ho niente e nessuno che mi tiene legata a Trieste e sono libera di muovermi e decidere quello che mi va per il mio futuro". Per mia fortuna le cose non sono andate così e infatti sono felicemente fidanzata da quasi cinque mesi.... E' un bene? E' un male? Chiedetelo a Moroso.
Per adesso è tutto.
Detto questo, vado a studiare. Che la sessione è lì che si avvicina e io non ce la posso fare.
Ieri sera, dopo una giornata meravigliosa trascorsa insieme, ho avuto la bella pensata di dirgli: "Per quel che riguarda la laurea magistrale, penso di provare a entrare sia qui che a Forlì". BUM. Non l'avessi mai detto!
Da lì è nata una discussione che ha fatto crollare a terra entrambi e che già da adesso ci sta mettendo a dura prova.
Sì, è un po' prematuro parlare già di laurea magistrale dal momento che sono al secondo anno di triennale (questo vuol dire che davanti a me ho la sessione di esami, tutto il terzo anno, la sessione di esami del terzo anno, la stesura della tesi e la discussione) (chiamalo poco!) quindi è una discussione che riguarda qualcosa che avverrà nella migliore delle ipotesi fra un anno e mezzo, due anni circa. Ma io ho voluto essere chiara nel dirgli questa cosa, dal momento che riguarda sia me come persona che noi come coppia. La cosa peggiore è che avevamo appena finito di dire che, quando avrò la laurea triennale in mano, si potrebbe anche pensare di andare a convivere. (Per mamma: se mi stai leggendo, stai tranquilla! per ora sono solo idee!!) E invece BUM, ho fatto un bel casino.
Logicamente non è detto che succederà. Hai visto mai che nell'arco di un anno e mezzo decido di provare a entrare alla magistrale solo a Trieste magari riuscendoci pure? Hai visto mai che provo da entrambe le parti ma per una questione di culo riesco a passare solo a Trieste? Hai visto mai che riesco a entrare a Forlì ma all'idea di cambiare città e cambiare completamente vita mi cago in mano e decido di cercare lavoro a Trieste in attesa di eventualmente ritentare l'anno dopo? Al momento tutte queste non sono che ipotesi, idee, fantasie. Per ora non succede niente di tutto questo. Per ora ho davanti a me "solo" una sessione di esami molto intensa e un'estate che non si prospetta come uno zuccherino perché dopo c'è anche la sessione autunnale, che è un grandissimo "mai una gioia".
L'unica cosa che mi dispiace è che con una semplicissima frase sono riuscita a mandare in vacca la bellezza di quasi cinque mesi di morosaggine. Però mi consolo pensando che almeno ho affrontato subito la cosa, e non è un discorso che verrà fuori come un fulmine a ciel sereno magari il giorno della mia laurea. Sinceramente non mi pento di quello che ho detto ieri. Solo magari avrei potuto farlo in un altro modo, in un altro momento o che ne so io. Sta di fatto che in questo momento le cose stanno così. Io mi sento appesa a un filo che ho paura che si possa spezzare da un momento all'altro.
Quando sono venuta a vivere a Trieste mi sono detta: "Bene. Adesso ha inizio la mia vita triestina. Spero di riuscire a arrivare alla laurea ancora single così almeno non ho niente e nessuno che mi tiene legata a Trieste e sono libera di muovermi e decidere quello che mi va per il mio futuro". Per mia fortuna le cose non sono andate così e infatti sono felicemente fidanzata da quasi cinque mesi.... E' un bene? E' un male? Chiedetelo a Moroso.
Per adesso è tutto.
Detto questo, vado a studiare. Che la sessione è lì che si avvicina e io non ce la posso fare.
sabato 14 maggio 2016
Cosa si combina?
No, non sono morta. Sono ancora qui.
Solo: ho troppe cose da fare, troppi esami che si avvicinano, troppi testi da scrivere e da tradurre.
Cosa sto combinando in questo periodo, insomma?
Tutto e niente.
Mercoledì ho dato una parte dell'esame di Lingua e traduzione tedesca II e non dico che sia andato da 30 e lode ma credo che sia andato bene. La parte di grammatica dovrei averla fatta abbastanza bene. La traduzione l'ho fatta tutto sommato a orecchio. Mi ha aiutato tantissimo pensare a tutto quello che ho imparato stando un mese in Austria.
La cosa figa: vedo una parola e immediatamente ne so la traduzione, solo che non ho la minima idea di come io faccia a saperla o dove l'abbia imparata. Da quale libro, da quale edizione del telegiornale (daserste.de dio ti salvi ora e sempre amen), da quale musical, da quale esercizio di grammatica...non si sa, sta di fatto però che la so e non ci poniamo il problema.
Martedì e mercoledì ho due parti di esame di francese: martedì un orale e mercoledì uno scritto su traduzione turistica. Quindi devo andare a rileggere appunti a manetta perché la prof che ci corregge lo scritto è una delle persone più intransigenti che io abbia mai incontrato. E dal momento che ci tengo molto a francese ... al lavoro!
Poi che altro? Insieme a Moroso ho cominciato a progettare viaggi viennesi per placare la nostra fame di musical. Non ce la facciamo senza musical, è come toglierci l'ossigeno (o anche il cioccolato!) Martedì abbiamo assistito alla conferenza di presentazione di un musical al Raimund Theater a Vienna e, grazie ai miei strampalati appunti, stiamo piano piano buttandone giù una sorta di articolo/recensione/commento/whatever che finirà su una simpatica webzine dal titolo "Amici del Musical" su cui Moroso scrive da ... uhm ... un po' di anni, direi. E proprio per questa webzine Moroso ha in mente tante collaborazioni, tra cui una... con me, sulla quale stiamo già lavorando. Perché in ogni caso siamo una coppia di pazzi disagiati ma siamo una squadra perfetta. Dove non arriva uno arriva l'altro, su qualsiasi cosa e in qualsiasi momento.
Che altro faccio? Preparo gli esami. E anzi, teoricamente dovrei star scrivendo un testo in olandese su qualcosa di tipico dell'Olanda mentre praticamente sono qui a muovere le dita sulla tastiera e a allenarmi a scrivere senza guardare la tastiera ma guardando solamente il monitor. Ogni tanto le mie dita bisticciano tra loro per l'ordine di successione (prima l'indice o prima il medio?) e ho notato che, ovviamente, la mano destra ha una grandissima prevalenza sulla sinistra, che comunque occupa una buona fetta di tastiera. E soprattutto ho notato che uso tantissimo anche l'anulare sinistro, cosa che facevo veramente di rado prima. In compenso sto notando che non uso affatto i mignoli, e la cosa comporta che in realtà uso solamente indici, medi e anulari. Perché sì, sono l'unica persona nel mondo che non schiaccia la barra spaziatrice con il pollice ma lo fa con l'indice destro. Mai con il sinistro. Solo con il destro. Che roba strana!!
Per concludere questo post pregno di disagio propongo l'evento di ieri: mi sono scottata con la pentola in cui stava cuocendo il mio pranzo. Ho preso la pentola con le presine e non si sa bene come mi è scivolata dalle mani. Ovviamente l'acqua bollente schizza dappertutto: anche sulla mia pancia, su cui ha lasciato un segno molto simile al logo della Nike, e sul polso sinistro, su cui mi ha lasciato un segno simile alle stigmate di Padre Pio.
Perché comunque il disagio regna sovrano.
E a proposito di pranzo: il mio stomaco brontola, urla e chiede cibo.
A sto giro mi sa che mi tocca alzarmi e mettermi ai fornelli.
Solo: ho troppe cose da fare, troppi esami che si avvicinano, troppi testi da scrivere e da tradurre.
Cosa sto combinando in questo periodo, insomma?
Tutto e niente.
Mercoledì ho dato una parte dell'esame di Lingua e traduzione tedesca II e non dico che sia andato da 30 e lode ma credo che sia andato bene. La parte di grammatica dovrei averla fatta abbastanza bene. La traduzione l'ho fatta tutto sommato a orecchio. Mi ha aiutato tantissimo pensare a tutto quello che ho imparato stando un mese in Austria.
La cosa figa: vedo una parola e immediatamente ne so la traduzione, solo che non ho la minima idea di come io faccia a saperla o dove l'abbia imparata. Da quale libro, da quale edizione del telegiornale (daserste.de dio ti salvi ora e sempre amen), da quale musical, da quale esercizio di grammatica...non si sa, sta di fatto però che la so e non ci poniamo il problema.
Martedì e mercoledì ho due parti di esame di francese: martedì un orale e mercoledì uno scritto su traduzione turistica. Quindi devo andare a rileggere appunti a manetta perché la prof che ci corregge lo scritto è una delle persone più intransigenti che io abbia mai incontrato. E dal momento che ci tengo molto a francese ... al lavoro!
Poi che altro? Insieme a Moroso ho cominciato a progettare viaggi viennesi per placare la nostra fame di musical. Non ce la facciamo senza musical, è come toglierci l'ossigeno (o anche il cioccolato!) Martedì abbiamo assistito alla conferenza di presentazione di un musical al Raimund Theater a Vienna e, grazie ai miei strampalati appunti, stiamo piano piano buttandone giù una sorta di articolo/recensione/commento/whatever che finirà su una simpatica webzine dal titolo "Amici del Musical" su cui Moroso scrive da ... uhm ... un po' di anni, direi. E proprio per questa webzine Moroso ha in mente tante collaborazioni, tra cui una... con me, sulla quale stiamo già lavorando. Perché in ogni caso siamo una coppia di pazzi disagiati ma siamo una squadra perfetta. Dove non arriva uno arriva l'altro, su qualsiasi cosa e in qualsiasi momento.
Che altro faccio? Preparo gli esami. E anzi, teoricamente dovrei star scrivendo un testo in olandese su qualcosa di tipico dell'Olanda mentre praticamente sono qui a muovere le dita sulla tastiera e a allenarmi a scrivere senza guardare la tastiera ma guardando solamente il monitor. Ogni tanto le mie dita bisticciano tra loro per l'ordine di successione (prima l'indice o prima il medio?) e ho notato che, ovviamente, la mano destra ha una grandissima prevalenza sulla sinistra, che comunque occupa una buona fetta di tastiera. E soprattutto ho notato che uso tantissimo anche l'anulare sinistro, cosa che facevo veramente di rado prima. In compenso sto notando che non uso affatto i mignoli, e la cosa comporta che in realtà uso solamente indici, medi e anulari. Perché sì, sono l'unica persona nel mondo che non schiaccia la barra spaziatrice con il pollice ma lo fa con l'indice destro. Mai con il sinistro. Solo con il destro. Che roba strana!!
Per concludere questo post pregno di disagio propongo l'evento di ieri: mi sono scottata con la pentola in cui stava cuocendo il mio pranzo. Ho preso la pentola con le presine e non si sa bene come mi è scivolata dalle mani. Ovviamente l'acqua bollente schizza dappertutto: anche sulla mia pancia, su cui ha lasciato un segno molto simile al logo della Nike, e sul polso sinistro, su cui mi ha lasciato un segno simile alle stigmate di Padre Pio.
Perché comunque il disagio regna sovrano.
E a proposito di pranzo: il mio stomaco brontola, urla e chiede cibo.
A sto giro mi sa che mi tocca alzarmi e mettermi ai fornelli.
giovedì 5 maggio 2016
Un mese dopo
Sono sparita per un mese, ma non mi sono mai spostata da qui.
Semplicemente cosa ho fatto?
Tutto e niente.
Ho studiato parecchio, mi sono tolta dalle scatole alcuni preappelli e alcuni esami parziali, ho fatto concerti, ho mangiato come un boiler, ho assistito a conferenze, ho visto film, ho preso il sole.
Tra le tante cose mi si era anche tappato un orecchio, ma non mi faceva male. Quindi sentivo solamente i volumi sfasati da un orecchio all'altro e questo fastidio mi è passato senza prendere medicine ma solo con un po' di acqua delle Cinque Terre da nebulizzare nel suddetto orecchio.
Che altro?
Beh, direi proprio niente di che.
Oggi è il cinque maggio, Napoleon Day.
Non c'entra assolutamente niente con la mia vita ma mi sentivo in dovere di dirlo.
Detto ciò qualcosa mi dice che torno a studiare.
Tra meno di una settimana devo dare un esame di tedesco e non sono pronta. Né fisicamente né psicologicamente.
A noi due, tedesco.
Semplicemente cosa ho fatto?
Tutto e niente.
Ho studiato parecchio, mi sono tolta dalle scatole alcuni preappelli e alcuni esami parziali, ho fatto concerti, ho mangiato come un boiler, ho assistito a conferenze, ho visto film, ho preso il sole.
Tra le tante cose mi si era anche tappato un orecchio, ma non mi faceva male. Quindi sentivo solamente i volumi sfasati da un orecchio all'altro e questo fastidio mi è passato senza prendere medicine ma solo con un po' di acqua delle Cinque Terre da nebulizzare nel suddetto orecchio.
Che altro?
Beh, direi proprio niente di che.
Oggi è il cinque maggio, Napoleon Day.
Non c'entra assolutamente niente con la mia vita ma mi sentivo in dovere di dirlo.
Detto ciò qualcosa mi dice che torno a studiare.
Tra meno di una settimana devo dare un esame di tedesco e non sono pronta. Né fisicamente né psicologicamente.
A noi due, tedesco.
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