No, non sono morta. Sono ancora qui.
Solo: ho troppe cose da fare, troppi esami che si avvicinano, troppi testi da scrivere e da tradurre.
Cosa sto combinando in questo periodo, insomma?
Tutto e niente.
Mercoledì ho dato una parte dell'esame di Lingua e traduzione tedesca II e non dico che sia andato da 30 e lode ma credo che sia andato bene. La parte di grammatica dovrei averla fatta abbastanza bene. La traduzione l'ho fatta tutto sommato a orecchio. Mi ha aiutato tantissimo pensare a tutto quello che ho imparato stando un mese in Austria.
La cosa figa: vedo una parola e immediatamente ne so la traduzione, solo che non ho la minima idea di come io faccia a saperla o dove l'abbia imparata. Da quale libro, da quale edizione del telegiornale (daserste.de dio ti salvi ora e sempre amen), da quale musical, da quale esercizio di grammatica...non si sa, sta di fatto però che la so e non ci poniamo il problema.
Martedì e mercoledì ho due parti di esame di francese: martedì un orale e mercoledì uno scritto su traduzione turistica. Quindi devo andare a rileggere appunti a manetta perché la prof che ci corregge lo scritto è una delle persone più intransigenti che io abbia mai incontrato. E dal momento che ci tengo molto a francese ... al lavoro!
Poi che altro? Insieme a Moroso ho cominciato a progettare viaggi viennesi per placare la nostra fame di musical. Non ce la facciamo senza musical, è come toglierci l'ossigeno (o anche il cioccolato!) Martedì abbiamo assistito alla conferenza di presentazione di un musical al Raimund Theater a Vienna e, grazie ai miei strampalati appunti, stiamo piano piano buttandone giù una sorta di articolo/recensione/commento/whatever che finirà su una simpatica webzine dal titolo "Amici del Musical" su cui Moroso scrive da ... uhm ... un po' di anni, direi. E proprio per questa webzine Moroso ha in mente tante collaborazioni, tra cui una... con me, sulla quale stiamo già lavorando. Perché in ogni caso siamo una coppia di pazzi disagiati ma siamo una squadra perfetta. Dove non arriva uno arriva l'altro, su qualsiasi cosa e in qualsiasi momento.
Che altro faccio? Preparo gli esami. E anzi, teoricamente dovrei star scrivendo un testo in olandese su qualcosa di tipico dell'Olanda mentre praticamente sono qui a muovere le dita sulla tastiera e a allenarmi a scrivere senza guardare la tastiera ma guardando solamente il monitor. Ogni tanto le mie dita bisticciano tra loro per l'ordine di successione (prima l'indice o prima il medio?) e ho notato che, ovviamente, la mano destra ha una grandissima prevalenza sulla sinistra, che comunque occupa una buona fetta di tastiera. E soprattutto ho notato che uso tantissimo anche l'anulare sinistro, cosa che facevo veramente di rado prima. In compenso sto notando che non uso affatto i mignoli, e la cosa comporta che in realtà uso solamente indici, medi e anulari. Perché sì, sono l'unica persona nel mondo che non schiaccia la barra spaziatrice con il pollice ma lo fa con l'indice destro. Mai con il sinistro. Solo con il destro. Che roba strana!!
Per concludere questo post pregno di disagio propongo l'evento di ieri: mi sono scottata con la pentola in cui stava cuocendo il mio pranzo. Ho preso la pentola con le presine e non si sa bene come mi è scivolata dalle mani. Ovviamente l'acqua bollente schizza dappertutto: anche sulla mia pancia, su cui ha lasciato un segno molto simile al logo della Nike, e sul polso sinistro, su cui mi ha lasciato un segno simile alle stigmate di Padre Pio.
Perché comunque il disagio regna sovrano.
E a proposito di pranzo: il mio stomaco brontola, urla e chiede cibo.
A sto giro mi sa che mi tocca alzarmi e mettermi ai fornelli.
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