Ed eccoci nel 2016.
In questa città c'è tanto disagio. Ma tanto.
Mamma e io ieri sera abbiamo ben pensato di andare in centro a sentire 101 violoncellisti davanti a Palazzo Ducale. Loro erano bravi... ma c'era un freddo porco, i microfoni funzionavano un po' tanto a caso, la presentatrice aveva una voce che mi urtava i timpani e c'era troppa gente. Quindi giretto in centro storico e si torna a casina al caldo.
A mezzanotte abbiamo brindato: io con la Coca Cola (bella la vita da astemia) e mamma con una tisana per dormire. L'allegria, proprio.
Il primo messaggio che ho inviato: su Uozzap a mezzanotte e tre minuti, un messaggio vocale alla mia compagna di delirio corale in cui ho urlato "MOOOOOOOSECA!" a pieni polmoni. Lei mi ha risposto qualche minuto dopo. Bene, delirio assicurato anche quest'anno.
Poi sto sveglia quasi fino alle tre a rispondere a messaggi e a chiacchierare con persone, dopodiché mi addormento per svegliarmi con tutta calma alle 10.
E salto giù dal letto perché c'è l'appuntamento con il concerto di Venezia.
Sì lo so, l'unico vero concerto è quello di Vienna. Non c'è bisogno che lo si venga a dire a me, viennese inside. Solo che da noi il concerto di Venezia è una vera e propria tradizione. E insomma, "La donna è mobile", "O mio babbino caro", "Va' pensiero" e il brindisi della Traviata ci fanno compagnia in questo primo concerto.
Poi riesco a vedere un pezzo del concerto di Vienna. Ho parlato a lungo di questo concerto durante il mio mese in terra austriaca, quando ho avuto occasione di visitare il Musikverein (Tag 28). Non sono riuscita a seguirlo bene come volevo perché dovevo prepararmi per il concerto qui al Teatro Carlo Felice e perché nessuno in casa mia stava zitto. E vabbé, pace. Tanto lo replicano tra poco in televisione, e io me lo sento.
Prendiamo la macchina e andiamo in teatro. Mamma, Culìa e la sottoscritta hanno i posti in fila 16. Ottimi posti. Il concerto era a base di brani di Rota che hanno fatto da colonna sonora a vari film di Federico Fellini. Concerto molto interessante, sicuramente non convenzionale. Da segnalare qualche momento di disagio applicato: il direttore che a un certo punto prende "la prima violina" e balla il valzer con lei, sempre il direttore che ogni tanto fa una piroetta sul podio, un violoncellista che tira fuori un cerchietto con delle lucine colorate, un contralto del coro al quale cadono tutti gli spartiti addosso a un percussionista e i fiati che a una certa scattano in piedi e iniziano a ondeggiare così a caso.
Orchestra, coro e direttore piroettante ci propongono la bellezza di CINQUE bis. "E adesso eseguiremo La Passerella di Otto e mezzo. E' la nostra risposta alla Marcia di Radetzky". E vabbé.
E quindi, con questi tre concerti, abbiamo ufficialmente inaugurato il 2016. Delirante, teatrante e musicante.
E buon nano a tutti!
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