Tra una cosa e l'altra (influenza compresa), non sono più riuscita ad aggiornare.
Ma ora recupero immediatamente, perché il concerto del 13 novembre merita un post tutto per sè.
Tanto per cominciare, il concerto è il primo di una lunga serie di eventi per festecciare i venticinque anni dalla fondazione del coro. Il programma era completamente di musica sacra, Gott sei Dank!
Il programma era il seguente: cantare a una messa e, terminata la funzione, concerto.
Benissimo: che problema c'è?
Il problema è che, essendo io arrivata nel coro circa un anno fa, non conoscevo quasi nessuno dei brani che avremmo cantato alla messa. E vabbé: spartiti, diapason e metronomo....e via con lo studio! Sono abbastanza impazzita, ma ne è valsa la pena. Ho letto tanti di quei brani tutti insieme che come abbia fatto a impararli bene rimarrà ora e per sempre un mistero.
Al concerto chi c'era? Coro junior, Coro senior e un buon numero di ex-coristi, tornati per l'occasione a cantare insieme a noi. A dirigerci, non uno ma ben due direttori: uno, quello attuale, che chiameremo con il nome di fantasia di DirettoreK; l'altro, il fondatore del coro, che chiameremo con il nome di fantasia di Fondatoredelcoro.
Ed ecco un po' di "nanetti" (cit. Nino Frassica) da messa+concerto:
-un'ora prima della messa, DirettoreK decide di cambiare il brano da cantare all'offertorio. Cavolo, era uno dei miei preferiti. E ne mette uno che non so e che non ho mai sentito. E vabbé. Almeno mi riposo un po'.
-io detesto tantissimo l'incenso: appena lo percepisco, i miei occhi iniziano a gonfiarsi e a lacrimare. Non vi dico la quantità d'incenso in quella chiesa, ma non si sa bene come i miei occhi non si sono gonfiati né niente.
-in programma c'erano tre brani della Deutsche Liturgie del mio amato Felix Mendelssohn-Bartholdy: Kyrie, Heilig (Sanctus) e Jauchzet dem Herrn aller Welt (salmo). Ho passato tutta la settimana a studiare Kyrie e Heilig, mentre allo Jauchzet ho dato una rapida occhiata la sera prima a prova (stupendo Fondatoredelcoro con le mie abilità di lettura a prima vista!). E insomma: mentre ci disponiamo, scopriamo che cantiamo solo Jauchzet. Bene: una settimana a studiare per niente. Fantastico.
-come Coro senior abbiamo eseguito due brani che abbiamo cantato talmente tanto che non avevano bisogno di prova acustica né di prova di posizione né di niente. E infatti sono venuti benissimo.
-Fondatoredelcoro mi ha chiesto se io a Genova già cantavo. Ehm, diciamo che canto da quando ho 9 anni e ore ne ho 21. Quindi molto decisamente sì. Lui mi fa il nome di una bravissima direttrice di coro genovese e mi chiede se la conosco. La sua faccia quando gli ho detto che per tutti quegli anni ho cantato da lei era da filmare. E soprattutto: "Ecco come hai fatto a leggere Jauchzet a prima vista!"
-abbiamo eseguito anche "Abendlied" dell'altro mio grande ammmmmore, Josef Rheinberger. E' un brano che ha come testo il passo del Vangelo che dice "Resta qui con noi, Signore, perché si fa sera e il giorno già giunge al tramonto". E' un brano talmente bello che ti fa sentire come se lassù ci fosse davvero qualcuno o qualcosa. (Non entro in questioni religiose perché sennò finisco di scrivere domani mattina!) E insomma, eseguiamo questo meraviglioso brano. DirettoreK dice che è venuto bene. Sarà, ma a me sembrava di un tono più basso.
-DirettoreK ogni tanto ha delle idee alquanto bizzarre. In programma avevamo "Love of my life" dei Queen. Personalmente a me non piace, anzi... diciamo pure che mi fa due palle così. DirettoreK presenta il brano, si gira, ci guarda e bisbiglia: "Mischiatevi". Detto in italiano: MA SEI FUORI? Come fai a pensare di cambiare la disposizione in concerto? Vabbé, mischiamoci. Io mi piazzo tra un tenore e un basso: se proprio mi devo mischiare, mi metto in mezzo a due che sanno bene le loro parti. Il grande dramma è che io non sentivo PER NIENTE gli altri contralti. Cosa ne so, magari nessun contralto ha aperto bocca e io ero l'unica a cantare!
-il modo migliore per attaccare al momento giusto è respirare in anticipo. Io stavo per attaccare nel momento sbagliato, ma mi sono salvata...respirando al momento sbagliato. Quella frazione di secondo che mi ha permesso di capire di stare sbagliando e quindi mi ha salvata da una grandissima figuraccia!
-dopo il concerto, ci si cambia di corsa per andare a cena tutti insieme alla vicina pizzeria. In tutto eravamo una settantina di coristi. E settanta coristi in una pizzeria vuol dire che almeno uno a un certo punto si alza ed esclama: "Dai, cantiamo *un brano*!!!!". E infatti: un corista, che chiameremo con il nome di fantasia di Rocco, si alza e propone di cantare "il Daemon". Un casino di brano. Un'esecuzione meravigliosa. Immagina, puoi.
Salutando poi i coristi prima di andare a casina a dormire, uno dei tenori - nonché il Presidente dell'associazione - mi abbraccia e mi ringrazia. Io lo guardo stupita e gli chiedo per cosa. Lui mi risponde: "Perché ci hai dato un aiuto grandissimo". Io sono sempre più perplessa ma sono felice della cosa. Il che vuol dire che non sono così inutile come pensavo. La mia testa è ancora collegata a una realtà corale in cui io sono completamente inutile, in cui non esisto, in cui anche se non ci sono non se ne rende conto nessuno...ma in cui appena fai un errore tutti ti puntano il dito contro. Il fatto che in questa realtà corale tutti - ma tutti tutti! - mi trattino con così tanto affetto non può non farmi sentire accolta e coccolata.
Che bella, la vita da corista.
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