giovedì 10 marzo 2016

Otto Määääärz

Per la prima volta ho festeggiato la festa della donna non da sola.
Ma partiamo dall'inizio.
Il mio martedì otto marzo prevedeva quattro ore di tedesco. Due con una lettrice, due con l'altra.
La prima lettrice, la Moira, è la persona più sessista che ci sia all'interno di scuola interpreti. Ci ha fatto un pippone mentale sul fatto che lei non sopporti come in Italia si festeggia l'otto marzo. Perché in Austria mica funziona così, eh no. Le donne austriache hanno le palle, mica come quelle italiane che si deprimono se non ricevono un mazzo di mimosa. E insomma, mezz'ora a fare tutto un discorso esaltando le donne austriache. Ma poi si riprende con l'asettica grammatica e via. Altre due ore con l'altra lettrice: detto in italiano, due palle così.
Poi, Gott sei Dank, si torna a casa perché è ora di pranzo.
Pomeriggio che si fa? Piove, il tempo è brutto, fa freddo: il tempo ideale per vedermi con mio moroso!
E 'nzomma, ci accordiamo sull'orario e (non) decidiamo il da farsi. Appena esco di casa, mi si materializza davanti con un meraviglioso mazzo di mimosa con al centro una rosa arcobaleno ("Una rosa gay!", cit. mia sorella). Ora, va bene che sono un cuore di marmo...ma mi stavo sciogliendo!

Dal momento che il trandeòpcina non funge, ci svacchiamo sulla 2 e andiamo a Opicina. Destinazione: Vatta, ovviamente! Ormai là siamo praticamente di casa. Ed è uno dei posti più in di Trieste. *mette gli occhiali da sole* *Stayin' alive, stayin' alive, ah ah ah ah!* Roba che potremmo andare da Vatta anche in zavate comode e pigggggiama!
E che cosa prendiamo? The caldo e Sacher. Perché Masterchef è sempre in agguato. E stavolta era ottima. Viva Vatta ora e sempre, amen!
Inutile dire che sono tornata a casa praticamente volando.
Perché avere un moroso è tanto bello.
Ma avere il miglior moroso del mondo è assolutamente impagabile.


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