giovedì 24 dicembre 2015

Back to Liguria

E così è arrivato questo 24 dicembre. La vigilia di Natale. Il giorno in cui, dopo cinque mesi, rimetto piede in terra ligure.
Sono sincera: ne ho voglia zero. Ma si fa perché si deve fare.
Per fortuna ieri sera ero a cantare al Rossetti con i miei adorati coristi, sennò sarei dovuta tornare già il 18. E quindi avrei avuto sei giorni in più di scleri e di male di vivere. Perché è questo l'effetto che Genova ha su di me. E più cerco di combatterlo e più lui si fa sentire. Ogni volta è sempre più forte.
Oggi sarò sola con due trolley. La solita carrozza nove comunemente detta "in culo al treno". Il solito cambio al point zéro. La solita mezz'ora di tempo per attraversare Milano Centrale e saltare sul regionale. E poi due ore di tempo per riabituarmi a sentire quell'accento strano che a me dà tanto fastidio e che non sento da fine luglio.
Cosa c'è di positivo nel tornare a Genova? Pensare che tra dieci giorni sono di nuovo a Trieste. O per meglio dire, sono a casa.
Perché se "home is where your heart is", allora casa mia non può che essere qui dove sono adesso.

Buon viaggio a me.

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