venerdì 4 dicembre 2015

Fisionomia corale

In questi giorni, da oggi fino a martedì 8 dicembre, (lo chiamavano "ponte dell'Immacolata") il coro in cui canto ospita un coro di Salerno che canterà insieme a noi in ben quattro concerti.
Oggi il "Comitato Accoglienza", composto da me, Max e DirettoreK, è andato a prenderli al loro arrivo in stazione.
Saluti, presentazioni e via verso il loro B&B. 
Mentre camminavamo, un corista salernitano mi guarda, mi squadra e se ne esce con un: "Ma noi ci siamo già visti!" 
Io sgrano i miei già grandi occhi e rispondo: "Può darsi, sono venuta a Salerno a cantare sia tre che due anni fa..."
E insomma, questo corista si ricordava che tre anni fa un coro genovese composto da sole donzelle di arancione vestite ha vinto il secondo premio (con il primo non assegnato) al concorso di Salerno, e lui era amico del direttore salernitano che ci ha accompagnati al pianoforte.
Non solo: l'anno dopo noi, le donzelle in arancione che nel frattempo si sono evolute da coro a voci pari a coro a voci miste, siamo tornate a Salerno per il concorso, classificandoci prime assolute. Il coro in cui cantava questo corista si è piazzato secondo, subito dietro di noi. Personalmente io pensavo che avrebbero vinto loro, o al massimo primi ex-aequo con noi. 
Le polemiche che ne sono derivate dopo dagli esperti del settore non ci hanno fatto effetto più di tanto e siamo andati avanti per la nostra strada con il nostro primo premio assoluto dopo soli cinque mesi dalla nascita della formazione mista. 
E adesso, dopo tre anni, questo corista si ricorda perfettamente di me. 
Mi viene un dubbio: ma sono davvero una persona di cui non ci si scorda facilmente o è lui che è particolarmente fisionomista e gli sono rimasta molto impressa?

In ogni caso, sono belle cose. Cantare in coro vuol dire anche questo. 

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