Ma veramente bene.
Al punto tale che possono anche accadere fatti che hanno dell'incrediBBBBile ma che ti fanno capire tante cose.
La mia amica prof blogger ha assegnato "Le ho mai raccontato del vento del Nord" ("Gut gegen Nordwind") ai suoi alunni da leggere per casa, as usual. E fino qui ci siamo. Lunedì questi hanno una verifica. E fin qui tutto normale.
La suddetta mia amica prof blogger mi ha chiesto una mano per preparare
AH!, io a scuola avrei voluto non fare verifiche su libri, prima di tutto. Erano un incubo. Io non mi ricordo mai le cose, non mi ricordo i personaggi, non mi ricordo i dettagli, non mi ricordo chi dice cosa quando dove come perché, non mi ricordo con quale parola finisce la quartultima riga della terza pagina del settimo capitolo. Sì, al liceo mi veniva richiesto pressappoco questo. Per evitare tutto ciò ho ben pensato a domande tutto sommato semplici, a cui si può arrivare anche se si è delle ciompe come me e si è letto il libro solo di corsa o comunque non ci si ricorda le cose. Non avevo una traccia da seguire, quindi sono andata molto-tanto-troppo a sentimento.
Quello che ne è derivato è stato...una ventina di domande prettamente sul contenuto del romanzo più due domande che sono più che altro per mia curiosità e su miei dubbi esistenziali inerenti al romanzo. Perché il finale di Glattauer mi ha lasciata con l'amaro in bocca un sacco, finché non ho avuto modo di leggere il sequel. E insomma, io le domande le ho mandate. Sembrano scritte con il traduttore di Google, ma poco importa.
La parte divertente è stata quella in cui ho dovuto ricorrere alla telefonata a mamma per farmi leggere una frase del romanzo in italiano. Eh sì, perché ho tirato giù tutte le domande avendo a disposizione solamente il testo originale in tedesco. Avevo però bisogno di una determinata parte del romanzo, allora chiamo mamma chiedendole di cercare il libro e di leggermi ciò che mi serviva. Non solo: le ho anche spiegato in quale punto della libreria si trovava il libro di Glattauer! Dopodiché mi sono divertita a farla impazzire facendole le domande più cattive ever che mi potessero venire in mente in quel momento.
E in conclusione mi viene da dire solo una cosa.
La mia amica prof blogger è completamente fuori di testa.
Nel senso buono, ovviamente. Ma è fuori di testa.
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