domenica 18 ottobre 2015

Muà, j'paaaaarl fransè

E' un'approssimazione di come io dico "Moi, je parle français". 
Non ho mai capito se si deve dire "fransé" con la e chiusa o "fransè" con la e aperta. Io dico fransè con la e aperta anche se tantissimi dicono fransé con la e chiusa. Anche in Francia ho sempre sentito fransé e quindi credo che sia giusto così.
In ogni caso... moi, je parle français.
Ho cominciato a parler français quando avevo undici anni, in prima media. Un incontro folgorante con una delle lingue più belle del mondo. Roba che a me il francese piace ancora di più dell'italiano e del tedesco messi insieme.
Certo, ha una grammatica che ti frega. All'inizio tutto è facile: è come l'italiano, basta mettere l'accento sull'ultima sillaba, accenti più o meno a caso e tutte le parole finiscono con "é".
Libertà diventa liberté. Città diventa cité. Facile, vero? E poi suona così...così...così italiano.
E' facile.
Facile finché non lo devi padroneggiare perfettamente.
E allora ti trovi a scontrarti con accenti acuti, accenti gravi, accenti circonflessi, doppie e, doppie esse, finali che non si pronunciano, "maintenant" che si pronuncia "mèntə
nan" e via dicendo. Per non parlare del grande problema di tutti i francesisti: la "erre" francese. Quel tipo di erre così talmente sensuale che solo un vero francese sa pronunciare. Un non-francese impiega anni per imparare ad arrotolare esattamente la erre. Io ho impiegato sei anni: ho imparato ad arrotolare perfettamente la erre francese quando, in terza liceo (quindi dopo tre anni di medie + tre anni di liceo), sono stata per una settimana a Parigi.
Per dare un'idea di quanto e come io arrotoli le erre, ascoltate Non, je ne regrette rien di Edith Piaf. 
Ecco. Io arrotolo la erre esattamente come lei. 
Provate intanto a dire "Non, rien de rien / non, je ne regrette rien" arrotolando così la erre. Io dico che non ce la fate. 
Adesso tanti francesi pensano che io sia bilingue italo-francese oppure che sia 100% francese e che semplicemente mi sia trasferita in Italia. Ehm....no, giuro che sono totalmente italiana e (purtroppo per me) non sono bilingue. Ma vorrei! 
Se studio qui a TiEsse è grazie al francese. Il mio test d'ingresso infatti era in francese. La lingua che mi ha permesso di dare alla mia vita quella svolta positiva di cui aveva davvero bisogno.

Ho dato l'ultimo esame di francese del primo anno a giugno. Da quel momento ho sempre e solo parlato tedesco, e a tratti olandese. Non parlo francese da quattro mesi. 
Domani finalmente ricominciano le lezioni di francese.
E le mie erre sono pronte ad arrotolarsi per bene.

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