In un paesino in cui ancora si parla il gaelico, che infatti è molto presente nel suo lavoro.
Nella sua famiglia tutti cantavano e suonavano. Anche lei ha iniziato a cantare insieme ai suoi fratelli e sorelle.
Poi ha intrapreso il cammino da sola, rimanendo sempre legata alla sua terra e alla sua famiglia.
Vive in un castello in cui trascorre il suo tempo osservando le nuvole, ascoltando la pioggia che cade e scrivendo musica.
E' molto timida, molto chiusa e molto fragile. Raramente si fa vedere al di fuori delle mura del suo castello.
Nelle sue canzoni si trova la pace, la calma, la tranquillità, la serenità. Sono frutto di un lavoro estremamente meticoloso. I cori di sottofondo infatti sono una quantità innumerevole di tracce registrate...sempre da lei. Lei lavora con un manager e una paroliera. Loro sono come la Trinità, come Padre Figlio e Spirito Santo. Uni e trini. Non si può pensare uno di questi tre elementi separato dagli altri due. E' assolutamente inconcepibile.
Lei non è una persona come tutte le altre.
E' una ninfa dei boschi. E' una fata. E' una creatura eterea. E' quanto di più vicino alla perfezione io abbia mai ascoltato.
Quando ho sentito la prima volta un suo brano mi sono sentita trasportata in un'altra dimensione in cui tutto è perfetto, tutto è eterno, tutto è estremamente calmo e tranquillo, in cui la pace e l'armonia regnano sovrane.
Tra un album e l'altro, i tempi sono sempre molto lunghi.
Ma finalmente il 20 novembre in tutto il mondo potremo ascoltare la sua ultima fatica.
Quest'ultima fatica si chiama Dark Sky Island.
E questa fata si chiama Enya.
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