Oggi era il mio D-Day. Deutsch Day.
Il giorno in cui ho dovuto dimostrare a me stessa di non essere quella schiappa che penso e in cui ho davvero capito cosa mi ha dato stare un mese in Austria.
Molto di più di quello che credevo.
Ma partiamo da principio.
L'esame di oggi era composto da due moduli:
-modulo della prof che per comodità chiameremo Moira Orfei - o più semplicemente Moira - che era di grammatica;
-modulo della prof JAAAA che era comprensione dell'orale, comprensione dello scritto e produzione scritta.
Se non passi anche solo uno dei due moduli, devi rifare tutto l'esame. Sì, anche se un modulo lo hai passato devi rifare tutto. Che crimine, gente, che crimine.
Prima ci sono i due ascolti, che di solito mi fanno venire il panico. Forse è la parte in cui faccio più fatica. Io devo rispondere a una domanda, e capisco tutto meno la parola chiave in cui è contenuta la risposta. Anche oggi è successo, ma non ho ceduto di un millimetro e di sana pianta mi sono inventata una risposta che potesse essere vagamente simile a quello che avrei dovuto capire e che non ho capito.
E a questo punto, terminati i due ascolti, si va avanti con comprensione del testo, produzione scritta e grammatica. Per fare il tutto abbiamo tre ore di tempo.
Comprensione del testo vuol dire che hai davanti a te un testo parecchio lungo con delle domande a crocette (vero o falso). Che sono quelle che ti fregano, perché magari la prima parte della frase è vera e la seconda è falsa, e quindi devi mettere falso perché c'è la seconda parte che ti frega tutta la domanda. Infatti tantissime volte durante le simulazioni sbagliavo perché non leggevo tutta la frase fino in fondo. Cretina. E infatti le sbagliavo quasi tutte. Stavolta penso di averlo fatto non dico bene ma per lo meno meglio del solito.,
Poi c'è la produzione dello scritto. Il mio problema là è la coerenza grammaticale. Mi dimentico sempre le desinenze degli aggettivi, mi dimentico le preposizioni, confondo i casi .... insomma, faccio un gran casino. Stavolta però ero stranamente sicura di quello che stavo scrivendo. E' vero che un mese di Vienna mi ha fatto bene. Infatti nella mia testa tutto aveva stranamente senso, era tutto filante, corretto e preciso. (E fu così che poi fece qualche miliardo di errori e non passò l'esame...)
E a quel punto arriva l'ultima parte, la peggiore: la Grammatica di Moira. L'incubo di tutti coloro che hanno la (s)fortuna di studiare tedesco alla SSLMIT di TiEsse. Inutile dire che a quel punto sì che mi è venuto il panico.
Esercizio 1: non lo so fare.
Esercizio 2: ma che cavolo è?
Esercizio 3: passivo di merda, non ti so.
Esercizio 4: eh???
Premesse ottime, direi.
Se non che mi sono detta che porca miseria sono stata un mese in Austria. Devo aver imparato qualcosa per forza. E allora piano piano ho capito che in Austria - sostanzialmente - ho imparato a scrivere cazzate e a seguire il mio orecchio. Infatti ho fatto tutti e quattro gli esercizi spudoratamente a orecchio. Se ho preso almeno 18 nel modulo di Moira giuro che grido davvero al miracolo.
Ora sono veramente cotta. Ho il cervello in pasta, credo di essere disgrafica, probabilmente ho scritto davvero troppe cazzate tutte insieme.
Ma sono anche strafelice perché finalmente oggi esce "Inside Out" al cinema! Ora, è cosa nota che io non amo andare al cinema. Ma "Inside Out" s'ha da vedé.
Così almeno diamo un senso a tutto il disagio di oggi.
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