martedì 15 settembre 2015

Ma dove vai se l'italiano non lo sai?

Premessa: sono reduce da un esame, quindi ho il neurone solo che sta meditando il suicido. Per i grammar nazi: non provate a rompere le scatole perché se mi gira male io vi inseguo con un manganello ovunque voi siate. Grazie.

Intanto: esame di merda. Ma di merda. Ma talmente di merda che non c'è la parola giusta per esprimere quanto di merda sia stato questo esame. Forse nemmeno il buon vecchio Dante avrebbe saputo trovare un'espressione all'altezza della situazione.
In ogni caso, stamattina ero non dico tranquilla ma meno tesa del solito.
Ho dato un ultimo giro di ripasso a qualcosa, ho riletto un po' due robe a caso, ho dato un'ultima occhiata alle 143 domande possibili.
L'esame si compone infatti di sette domande, prese da un elenco di 143 domande che ci è stato fornito direttamente dal nostro professore, che potrei anche chiamare Docente Indecente. Se avete letto lo sfogo italiano avete capito per quale ragione. Ovviamente dovrò trovargli un degno soprannome, perché non è l'unico D.I. della SSLMIT. E' che chiamarlo con il soprannome con cui tutta la SSLMIT lo identifica non sarebbe molto comodo. In ogni caso... procediamo, anziché perderci in cazzate.
Avevo l'esame alle 14h30. Questo orario è sul podio per gli orari del cavolo per gli esami. Con l'abbiocco del dopo pranzo, un esame non è propriamente il massimo della vita.
Arrivo e ... che bello rivedere i colleghi, anche quelli meno simpatici. Ma...che due palle vederli in quel contesto. Avrei preferito, che so.... alcuni rivederli direttamente a lezione, altri vederli in giro per il centro...e altri non vederli mai più nella vita. Ma fa niente.
Entriamo in aula e ci sediamo aspettando D.I. che arriva con la camminata tipo Stanlio&Ollio, bello sciallo. Ah già, quelli che devono fare l'esame siamo noi. Lui bello tranquillo e con così tanto sadismo addosso che la metà è abbastanza.
E insomma, ci dà il foglio con le sette domande.
Domanda 1: non la so.
Domanda 2: non la so.
Domanda 3: non la so.
Ma forse la domanda 1 la so.
Ma forse so anche la 2. La 3...boh.
Domanda 4: forse la so, ma non ne sono sicura.
Domanda 5: non la ... no dai, qualcosa ne tiro fuori.
Domanda 6: ci posso arrivare.
Domanda 7: .....ma che minchia è questa roba????
Bene, dopo un primo attacco di panico prendo carta e penna per cominciare a scrivere qualche cazzata che c'entri almeno in parte con le domande a cui devo rispondere. Tipo: non posso insultare il mio professore ma posso provare a dare una definizione decente ai sistemi di riferimento temporali (di cui - detto tra noi - non me ne frega una cippa di niente).
Mano a mano che scrivo mi rendo conto di stare scrivendo una quantità di stronzate tale che ci verrebbe fuori un libro, oltre che a probabilmente un Nobel o qualcosa del genere per aver rivoluzionato la linguistica e buttato nel cesso anni di studi del buon vecchio Saussure, che - povero - si starà rivoltando nella tomba.
Me ne frego e consegno.
Se è andata bene, ho preso qualcosa intorno a 19. Che devo accettare per forza, perché in questa bellissima facoltà i voti NOOOOOOOOON si possono rifiutare. Bello, hein?
Se invece è andata male.....che bello, D.I. ed io ci rivediamo il primo di ottobre.

Ma dove vai se l'italiano non lo sai?

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