lunedì 3 agosto 2015

Cosa è bene che un italiano sappia di Vienna

Anche se sono qui da solo due giorni, ho già imparato tantissime cose. Sapevo già come si gira sulla U-Bahn e come si arriva in centro da casa mia, ma c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. E in un mese di tempo chissà cosa verrà fuori...!
Intanto, è giusto avvertire gli italiani che intendono andare a Vienna per studio, per lavoro, in vacanza, per una qualsiasi ragione... riguardo a certe cosine che ora vi vado a elencare.

  • Se la domenica avete bisogno di fare la spesa, volete andare a comprare un regalo per un vostro amico, avete voglia di comprare vestiti nuovi... scordatevelo. A Vienna, come in tutta l'Austria e anche in Germania, la domenica tutti i negozi sono chiusi. Sì, avete letto bene. Tutti i negozi sono chiusi. Io ieri in frigo avevo solo aria fresca e non avevo idea di dove avrei trovato qualcosa da mangiare. Per fortuna, con l'aiuto di Google, ho scoperto che nella stazione di Vienna West - sempre lei! - c'è un supermercato aperto tutti i giorni, domenica compresa. Gott sei Dank! 
    Speravo di avere più fortuna andando in stazione centrale, ma nisba. Tutto chiuso anche là.
  • I viennesi sono persone estremamente cordiali. O meglio, a me hanno dato questa impressione per adesso. Se hai bisogno di un'indicazione, non ti mandano a quel paese come fa la maggior parte degli italiani. E anzi, se capiscono che sei straniero e che non parli molto bene tedesco, ti ripetono le cose due, tre, quattro volte per accertarsi che tu abbia capito bene. Credetemi che non è cosa da tutti. 
  • A Vienna - ma a dire la verità un po' dappertutto tranne che in Italia - una coda è dritta. Le persone stanno in fila una dietro l'altra, senza spintonarsi e senza fare a gara a chi arriva primo. Ieri sono andata al cinema e questa cosa mi ha stupito non poco. In Italia la coda assume infatti la forma di un cuneo. Quindi hai un primo, due secondi e cinque terzi. Più o meno una cosa del genere: 
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    mentre invece a Vienna, in Austria e in tutto il mondo la coda è così: -------> 
  • I viennesi tengono la destra sulle scale mobili. In Austria e in Germania si dice "Rechts stehen, links gehen", vale a dire "a destra si sta fermi, a sinistra si cammina". Questo perché? Sulle scale mobili c'è sempre qualcuno che ha fretta perché magari deve prendere la metropolitana al piano di sopra e la sta per perdere o per qualsiasi motivo deve andare più velocemente. La "corsia" di sinistra serve proprio a loro, a quelli che devono correre. E possono farlo senza dover spintonare nessuno, dal momento che quelli fermi tengono la destra.
    Vi sembra una cosa scontata? Bene. Provate a prendere le scale mobili con un gruppo di italiani. Li riconoscerete subito. Sono quelli che si piazzano su tutta la scala mobile, senza tenere la destra ma somigliando di più a un gregge di pecore. Se devi tenere la destra, TIENI LA DESTRA! Non ti piazzi lì in mezzo per poi essere magari preso a gomitate da un frettoloso viennese che per colpa tua che stai a mezzo ha perso il treno, la S-Bahn, la metro, quello che è! E dovreste vedere che sguardi assassini lanciano i viennesi a chi si piazza a sinistra. Se poi questi pensano di protestare, i viennesi ancora un po' se li mangiano. 
  • A Vienna in metropolitana, in treno, in S-Bahn, in bus, sul tram... si parla a voce bassa.
    Anche qui: vi sembra una cosa scontata? Ottimo. Provate a prendere un bus o un qualunque mezzo di trasporto in Italia. Non vi viene mal di testa dopo cinque secondi? A me sì, sempre. Ci sono i ragazzi che ascoltano la musica (di merda) a palla, le vecchie sorde che urlano, quelli che sentono la necessità di lamentarsi a voce alta per qualsiasi cosa, quelli che raccontano del callo sotto il tallone destro del vicino di casa della ex moglie di suo cugino acquisito a un volume talmente alto che lo sente anche uno dall'altra parte del bus... Ecco, tutto questo a Vienna NON succede. Tutti parlano a un volume moderatamente basso, nessuno urla e nessuno ascolta musica a palla. O meglio, se la ascoltano, non si sente da fuori.
    Gli italiani a Vienna si riconoscono, soprattutto se in gruppo, perché sono dei gran caciaroni. Parlano a voce troppo alta e ascoltano musica (di merda) a palla facendola sentire anche ai viennesi che intanto li inceneriscono con lo sguardo. Ieri sera, tornando dal Rathaus, poco lontano da me sulla U-Bahn c'erano quattro ragazzi italiani. Una di loro stava acculturando gli altri tre (o almeno ci provava) raccontando la trama de "Il lago dei cigni". E qui non c'è niente di male, anzi. Il punto è che parlava a un volume talmente alto che ho ringraziato il cielo di avere solo due fermate prima di cambiare linea!

    Per adesso è tutto. Si conclude qui la mia prima pillola di Viennesità. A presto con i ViennAggiornamenti! 

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