Ieri sera proprio non ce l'ho fatta a scrivere, sono cascata a letto come un cadavere.
Quindi recupero immediatamente!
Tag 3 : 3 agosto 2015
Ieri mattina non ho fatto proprio nulla di che, e fino alle 15 sono stata al corso di tedesco. Ma sorvoliamo, e passiamo direttamente al momento in cui sono arrivata in Stephansplatz, ovvero la piazza del Duomo di Vienna.
Premessa: lì davanti troverete delle persone alquanto fastidiose vestite con costumi del Settecento e con delle improbabili parrucche in testa. Sono quelli che cercano di venderti un biglietto per un concerto di Mozart e Strauss. E ci sta, ma a prezzi davvero stellari! E io, con tutto l'amore che ho per Strauss, ...ehm, no.
Comunque, tornando a noi...
Vedrete presto che io giro in compagnia di un piccolo amico dalle sembianze di un camaleonte verde. Il suo nome è Pascal. Perché? Semplicemente perché io sono Rapunzel, e il mio amico è Pascal. Ha girato tutto l'anno scorso insieme a me e anche questa volta me lo porto in giro per la capitale austriaca.
Infatti entro in Duomo, circondata da giappi e iPad, e facendo finta di niente tiro fuori il telefono e Pascal. Confesso che è stato abbastanza indifferente, come si dice in Italia, fare la gnorri e fotografare un camaleonte di peluche con tutti i giappi e tutti i turisti che ti guardano strano. Ma non m'interessa, e quindi presto ci saranno anche le foto.
Cito dalle due guide che io utilizzo:
Situato nel centro di Vienna, Stephansdom è l'anima della città. Non è un caso infatti che sotto il suo altare maggiore siano custodite le urne contenenti le viscere di alcuni membri della famiglia degli Asburgo, conservate nella Herzogsgruft, mentre i corpi riposano nella Kapuzinerkirche (Chiesa dei Cappuccini). Dell'edificio romanico originario, risalente al XIII secolo, rimangono il Portale dei Giganti (1240) e le Torri dei Pagani. La navata gotica, il coro e le cappelle laterali sono frutto della ricostruzione avvenuta tra il XIV e il XV secolo, mentre alcune strutture esterne, come la sacrestia inferiore, sono state aggiunte in epoca barocca. Le due cappelle che fiancheggiano la facciata sono gotiche, come pure il grande finestrone, sormontato da una stretta terrazza che congiunge le due torri. A sud, la porta dei cantori (Singertor), opera di Hans Puchsbaum (1450), un tempo ingresso riservato agli uomini; a nord, la porta dei Vescovi (Bischoftor), riservata alle donne.
L'INTERNO
Maestoso e imponente, l'interno della cattedrale è a croce latina, con tre navate. La struttura è tipicamente gotica, con volte a sesto acuto sorrette da eleganti pilastri. Sotto l'incompiuto Adlerturm vi è l'ingresso alle Catacombe. A sinistra dell'altare maggiore troviamo il Wiener Neustadter Altar (1447) in stile gotico, dove vediamo raffigurati l'Incoronazione di Maria nella parte superiore, mentre nella parte inferiore vediamo la Vergine con le sante Barbara e Caterina.
Questi sono i tratti salienti di Stephansdom, ma ci sarebbe davvero tanto altro da scrivere. E' una chiesa veramente molto bella e molto particolare.
Ho poi proseguito il mio giro verso la Peterskirche. La chiesa si trova a sinistra rispetto alla facciata dell'Hofburg, di cui vi parlerò tra qualche giorno perché richiede un sacco di tempo. L'unica cosa notevole di questa chiesa è che si vede chiaramente la somiglianza con l'omonima basilica che si trova a Roma. In questa chiesa inoltre troviamo gli scheletri dei primi martiri cristiani, che originariamente si trovavano nelle catacombe romane.
Momento notevole della giornata di ieri:
Nei pressi di Stephansplatz si trova una piazza molto conosciuta sia dai viennesi che dai turisti chiamata Graben. ("Graben" in tedesco significa "tombe" e lì io di tombe non ne ho viste. E vabbé...) Al centro di questa piazza si trova la celebre Pestsäule, ovvero la Colonna della Peste. Questa colonna, e qui cito testualmente dalla mia guida, "è stata fatta eriger dall'imperatore Leopoldo I, il quale durante la peste del 1679 fece voto di commemorare la fine dell'epidemia in città. Tra le figure che la decorano, spiccano le figure di un santo e di un angelo che sovrintendono alla distruzione di una vecchia simboleggiante la peste". E fin qui niente di strano.
Mentre ero lì che facevo le foto alla colonna, con e senza Pascal, sento una melodia che conosco molto bene suonata da un violinista che stava poco più in là. Ho impiegato un po' prima di riconoscere davvero la melodia, perché non mi veniva il titolo. Quando ben ho appurato che si trattava dell'Ave Maria di Gounod, non ce l'ho fatta. Ero in piedi a fianco a questa grandissima colonna e, guardando il violinista, ho cominciato a cantare. Mica a gola spiegata. Così, a mezza voce. Momento imbarazzante: avevo addosso gli occhi di tutti i giappi presenti nella piazza! Promemoria per me: se sei in centro a Vienna, NON metterti a cantare, per dio!
Momento notevole - seconda parte:
Vicino alla Colonna della Peste c'è una libreria. Così, per curiosità, decido di entrare a dare un'occhiata. Vorrei comprare TUTTI i libri su Elisabetta d'Austria, ma mi trattengo. Ne compro uno solo:
Katrin Unterreiner, Sisi - Mythos und Wahrheit (Brandstätter), Vienna, 2015
Strabello e strastupendo. Ne ho già letto un po' e sto scoprendo ancora più cose sulla mia amta Kaiserin. Perché nel caso non si fosse capito, io adoro Sisi!
Faccio per pagare, ma in un atto di pura cattiveria decido di pagare in moneta.
Sono 12.90 Euro. E io li ho pagati TUTTI in moneta, sotto lo sguardo attento della cassiera, che mi ha anche fatto notare di aver messo giù 13 Euro, quindi 10 centesimi in più. Una cassiera italiana se ne sarebbe stata ben zitta. La cosa che mi ha stupito è stata la reazione della cassiera. Mi ha detto: "Non c'è problema se Lei paga tutto in moneta, sa? Noi abbiamo sempre bisogno delle monete per dare i resti!". Una cassiera italiana mi avrebbe sparato una sequenza interminabile di insulti!
Per adesso è tutto. Ora vado a fare il mio giretto quotidiano. A dopo con i ViennAggiornamenti!!
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