Bene bene bene, rieccoci qui con i ViennAggiornamenti!
Giusto per dare ancora un tocco di viennesità: stamattina dovevo andare in un ufficio per consegnare alcuni documenti. Davanti a me avevo una cinquantina di persone in tutto, divise in quattro o cinque gruppi. Bene, il tempo trascorso tra il momento in cui ho preso il numero di attesa e il momento in cui mi sono seduta al mistico tavolo davanti a un'impiegata è stato di circa 20 minuti. Roba che in Italia a quest'ora sarei ancora in ufficio!
Dopo questo inizio così interessante e il corso di tedesco, ho ben pensato di tornare a casina a riprendermi un po', essendo completamente sfatta. Ma non avevo idea di quello che avrei fatto o visto una volta arrivata in centro! Organizzata, la ragazza...
Per prima cosa, sono andata a visitare la Minoritenkirche, la chiesa edificata nel 1224 dai frati Minoriti. Sì, sono italiani. Infatti una volta a settimana dicono messa anche in italiano. (Cattolici italiani in viaggio verso Vienna...siete salvi! Potrete seguire la messa capendo le parole del prete!!) La cosa comica di questa chiesa, molto bella ma allo stesso tempo molto semplice, è che c'è la tomba di Metastasio. Ma come la tomba?? Non era nella Michaelerkirche, che ho visitato ieri? (E di cui, cavolo!, non ho parlato!!)
Ma ecco che Wikipedia mi svela il trucco: quello nella cripta della Michaelerkirche è il corpo, mentre questo non è che un grande busto accompagnato da una lapide sepolcrale.
Nella chiesa dei frati Minoriti possiamo osservare, sulla destra, una copia a mosaico del Cenacolo di Leonardo da Vinci.
Già che siamo, rimedio alla mancanza di ieri e dico anche due parole sulla Michaelerkirche.
La chiesa di San Michele, edificata intorno al 1219, è in stile tardo-romanico ma ha subito modifiche in stile gotico nel 1300. Lo si vede bene dal campanile, poligonale a guglia. All'interno vediamo invece che il coro ha subito modifiche in stile barocco. La particolarità di questa chiesa è che vi sono state eseguite per la prima volta alcune parti del Requiem composto da Wolfgang Amadeus Mozart. Il Requiem è un'opera incompiuta a causa della morte del compositore nel 1791.
Poco lontano dalla Minoritenkirche possiamo vedere il Bundeskanzleramt, ovvero la Cancelleria austriaca e il Ministero degli Esteri. In questo palazzo hanno avuto luogo le più importanti riunioni della storia dell'Austria: le riunioni del Congresso di Vienna nel 1814, le decisioni che nel 1914 hanno dato il via alla Prima guerra mondiale, l'assassinio del cancelliere Dollfus da parte dei nazisti nel 1934.
Troviamo nei dintorni anche il Burgertheater, il teatro più prestigioso nei paesi di lingua tedesca. L'edificio che noi oggi possiamo vedere è ispirato al Rinascimento italiano e dal 1888 sostituisce il teatro originario, costruito per volere di Maria Teresa d'Austria. Nel 1897 il teatro venne chiuso per una ristrutturazione dal momento che si era scoperto che da alcune poltrone non si riusciva a vedere il palcoscenico. La parte centrale è stata ricostruita tra il 1952 e il 1955 ed è decorata con il beige, il rosso e l'oro. Questi infatti sono i tre colori imperiali.
In poco meno di cinque minuti si arriva al Sigmund Freud Park. E' un parco, niente di più. La cosa particolare è che il Comune di Vienna mette a disposizione di chi vuole, quindi sia turisti che viennesi, tante tantissime sdraio per leggere, prendere il sole, riposarsi...
Al centro del parco troviamo un tavolo chiamato PaN-Tisch che è stato costruito per ricordare l'ingresso nell'Unione europea nel 2004 di Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria e Cipro. Il tavolo è fatto in pietra ed è rotondo. Intorno ci sono tante sedie quanti sono i paesi che ho citato sopra.
Se si attraversa la strada si arriva alla Votivkirche, che è stata costruita grazie a una raccolta fondi in seguito a un attentato all'imperatore Francesco Giuseppe. In questa grandissima chiesa è sepolto Niklas Salm, un generale che nel 1529 durante l'assedio turco guidò le truppe austriache.
Una cosa che in questa chiesa mi ha fatto molto ridere:
Normalmente non si usa per le merendine o per le bottiglie d'acqua, Coca Cola o cose del genere? Ecco. Nella Votivkirche la utilizzano per vendere le cartoline. Scusate, ma mi ha fatto riderissimo.
A quel punto sono tornata a Stephansplatz pensando di prendere la metro e tornare a casa. Ma poi ho deciso di fare un giro nella grande strada dei negozi, la Kärnter Straße. Mentre camminavo guardando qua e là noto una chiesetta piccola, molto piccola. E deserta. La Malteserkirche.
E vabbé, entriamo. E vediamo cosa c'è.
Come sempre faccio per tirare fuori Pascal quando entrano tre persone. Un uomo e due donne. Un uomo e una donna mi salutano educatamente. L'altra donna tace. E ok. Io osservo, faccio foto, medito in silenzio... e poi tiro fuori Pascal per un'ultima foto lì dentro. Al che la signora che fino a quel momento era stata zitta se n'è uscita con un "Ist das normal? Sind sie verrückt?" ("Ma è normale? Ma lei è matta?") Io ho sfoderato tutte le mie doti di attrice rispondendo con aria di sufficienza: "Abslolut nicht!" ("Assolutamente no!") e sono uscita proseguendo il mio giro verso la Staatsoper. Davanti alla quale vedo un coniglio rosa a cui tutti fanno le foto. Ma scusate. Mi si critica per un camaleonte ma questi viennesi mettono i conigli rosa? Non ho mica capito eh.
Mi sono quindi diretta verso l'Augustinerkirche. La chiesa in cui tutti gli Asburgo, e quindi anche Francesco Giuseppe e Sissi, si sono sposati.
Faccio per entrare, ma un prete mi blocca. "Signorina, sto chiudendo". E io: "Mi dà il tempo di fare un rapidissimo giro nella chiesa?" e gli faccio gli occhioni da Gatto con gli stivali di Shrek. Lui si è lasciato intenerire e io sono entrata in chiesa pensando di vederla tutta. Appena sono entrata, BOOM!, sono rimasta folgorata. Non so bene perché. Però è una cosa che mi è successa solamente a Notre Dame a Parigi. Come se "qualcuno" dall'alto mi stesse osservando. Molto strano e molto inquietante. Nella mia testa risuonava chiaramente il brano del musical "Elisabeth" Alle Fragen sind gestellt. Per chi volesse ascoltarlo, è questo (nella versione del 2005 con Maya Hakvoort e Maté Kamaras). Un'emozione incredibile. Poi però sono uscita e sono tornata verso l'Hofburg. Con una piccola pausa sul prato di fronte agli appartamenti imperiali, mi sono diretta verso il Volksgarten. A quel punto volevo solo una cosa: trovale il Sisi Denkmal. Una meravigliosa statua che raffigura l'imperatrice.
E l'ho trovato.
Se qualcuno fosse passato di là in quei venti minuti in cui sono stata ferma davanti alla statua, avrebbe probabilmente sentito una tizia rivolgersi a una statua un po' in italiano e un po' in tedesco. Non lo faccio perché sono pazza. Vabbé, sono pazza, ma non è per questo che lo faccio. E' perché Sisi per me è stata importantissima. E' stato soprattutto grazie a lei se ho preso certe decisioni negli ultimi due anni. E non posso non ringraziarla ogni volta che, in qualche modo, la vedo.
E con la chiacchierata imperiale si è conclusa anche questa giornata.
Domani non so che cosa combinerò ma sarà sicuramente una giornata molto interessante!
A presto con i ViennAggiornamenti!
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