Tag 1: 1 agosto 2015 (nonché il mio compleanno!)
Viaggiare in treno solitamente mi piace. Viaggiare in treno di notte già meno. Viaggiare in treno di notte non in cuccetta è una cosa che molto si avvicina all'inferno. Però sono giovane e quindi posso farlo.
Inutile dire che in dodici ore di viaggio ho dormito, se va bene, un minuto e mezzo. Mi dà fastidio qualsiasi cosa: il rumore del treno (nonostante i tappi), la luce del corridoio (nonostante la mascherina), il poco spazio a disposizione e il fatto di non poter dormire per evitare che qualcuno s'inguatti qualcosa di mia proprietà.
In ogni caso, Wien Meidling mi aspettava alle 9 e 30 di stamattina. Sono scesa da quel treno che sembravo uscita da un film dell'orrore. L'unica cosa erano gli occhi: con quelle meravigliose occhiaie intorno facevano sembrare la mia faccia il muso di un coccolosissimo panda.
Arrivo a casa, faccio finta di disfare le valigie - cosa che ancora non ho fatto, ma noi non lo diciamo a nessuno! -, mi riprendo e ... esco.
E dove vado?
Ah, chi lo sa. Dove mi portano i piedi. E dove mi porta la U-Bahn.
Non so chi ha inventato la U-Bahn, ma lo stimo profondamente. E' il mezzo di trasporto migliore del mondo. Si gira da dio, con la U-Bahn. Arrivi dappertutto e in poco tempo. E non c'è mai troppa gente a nessuna ora del giorno. Sì, lo so che è agosto...ma i turisti dove li mettiamo?
La mia casina si trova nei pressi della stazione di Wien Westbahnhof - per gli amici Vienna West, così almeno voi non rischiate ogni volta di dimenticare una delle due acca di 'Bahnhof' - da cui inizia la strada dei negozi: la mistica Mariahilfer Straße.
Ora, io non amo girare per negozi. Ma lì, in quella strada, in mezzo a così tanti negozi, sembravo una bambina di cinque anni al luna park mentre si riempie di zucchero filato. "Occhi che brillano" è riduttivo, soprattutto quando ho adocchiato una libreria in cui sono stata quasi un'ora a leggere - o meglio, a provare a leggere - libri di vario tipo. Tutti rigorosamente e logicamente in lingua tedesca.
Cammina cammina arrivo davanti a una delle cose che più mi hanno incuriosita dell'Austria e della Germania: Nordsee. Sì, "Nordsee" è il Mare del Nord. Ma è anche questa catena di fast-food tipo Mc Donald's ma a base di pesce. Che almeno è un pochino più sano delle robe del Mc Donald's, hein? Possiamo discutere su quanto sia sano il Fish&Chips che ho preso io, accompagnato da una salsina bianca molto strana ma molto buona, però era una cosa che dovevo fare dopo tanti anni di frequentazione del mondo tedesco.
Dopo il pranzo, sono andata a fare un giretto dalle parti dell'Hofburg, gli appartamenti imperiali degli Asburgo. Sul marciapiede di fronte all'Hofburg ho notato una colonna bianca e una fila di persone davanti a essa. "Ma cosa sarà?", mi sono chiesta. E guardando bene ho visto la scritta Trinkwasser. Cioè acqua potabile. Gratis. Per cittadini e turisti. I viennesi fanno colonne bianche che distribuiscono acqua ai turisti che ne hanno bisogno e che quindi arrivano con tremila bottiglie ma almeno non devono pagare con il sangue per dissetarsi!
Da dopo l'Hofburg non ricordo che cosa ho visto perché ho girato come una trottola. So solo che sono andata a mangiare un gelato in un'ottima gelateria di cui poi parlerò nella sezione dedicata alla gastronomia. Sì sì sì, lo so che il gelato non è un prodotto tipico viennese...ma quella gelateria è davvero strabuona!
Giusto perché sono una persona coerente...dove vado a cena? In Kärntner Straße, vicino alla Staatsoper. In un ristorante italiano. Gestito da italiani. Ho mangiato una pizza molto più buona di tante che ho mangiato in Italia e una crème brûlée davvero ottima. Ne riparlerò in seguito, ma anche questo è un ottimo posto in cui mangiare se, come me, non si ha niente in frigo perché non sapevo che i supermercati al sabato chiudono alle 18!!
Per chiudere la giornata, ho ben pensato di andare sulla Donauinsel. Donau = Danubio. Insel = isola. Il mio sesto senso mi dice che è un'isola in mezzo al Danubio. E infatti. Solo che di sera non si vede un granché. Era bella la luna, perfettamente rotonda. Ma per il resto si vedeva ben poco.
Sulla scia di una scena tratta da Alla ricerca di Nemo, ... "E allora, com'era il bel Danubio blu?" "Beh, era ... bello ... e blu!" (Grazie Strauss per aver scritto un brano così bello!) (No, non Strauss quello dei gioielli. Un altro.)
Ripresa la U-Bahn, sono tornata a casina. Appena in tempo. Appena mi siedo sul letto...vai con i crampi!
A domani con i ViennAggiornamenti!
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