lunedì 24 agosto 2015

Tag 24 : come non fare una mazza

Tag 24 : 24 agosto 2015

Intanto approfitto del post per fare gli auguri di buon compleanno alla mia fantastica cugina. Prima o poi dovremmo rifare un viaggio come quello di due anni fa. Sarebbe una cosa meravigliòssa!

Ma veniamo a noi.
La mia giornata è stata quanto di più inutile e inconcludente può esistere sulla faccia della terra.
Stamattina mi sono svegliata piena di lividi. Non si sa perché. Ma sulle braccia e sulle gambe ho tanti bellissimi meravigliosi lividi che sono spuntati da soli. Vabbé, lasciamo perdere.
La mattina cosa ho fatto? Nulla. Ho studiacchiato un po' o almeno ci ho provato e poi ho fatto un giretto per negozi.
Cosa ho comprato? Cartoline. Ma non di quelle da spedire. Di quelle della Grafik Werkstatt Bielefeld. Le adoro. Ne avrei comprate a miliardi, ma le mie finanze non sono infinite - e non sono neanche più così tante, in questo momento - e quindi ne ho comprate solo quattro.
Mi sono accorta che c'è ancora qualcosa da visitare, ma oggi non avevo la testa per farlo. Quindi ho girato un po' alla ricerca di libri da comprare...e che non ho comprato.
Quindi sono andata al corso, e dopo ho fatto un giretto al Prater nella speranza di trovare da qualche parte là i miei amatissimi occhiali da sole.
Vi risparmio la parte in cui un marpione quarantenne ci prova con me chiedendomi il numero di telefono. Sì, è quello dell'altra volta. E anche questa volta con un sonoro "Ma che problemi hai?!" rigorosamente urlato in italiano l'ho chiusa lì. In più questo tizio ha, come ho detto, quarant'anni. E personalmente per me è troppo. E poi comunque uno che mi dà VENTISEI/VENTISETTE ANNI ma neanche per idea.
Dopo non aver trovato i miei occhiali da sole - che a questo punto do ufficialmente per dispersi dal momento che in casa non ci sono - decido di andare in centro.
Ma niente di che, eh.
Solo una Spaziergang. Non ho voglia di fare niente.

Ci sono giorni, come oggi, in cui la stanchezza ti cade addosso tutta insieme.
La stanchezza di ventiquattro giorni in una città che non è la mia con dei ritmi che non sono miei. Non sono abituata a correre da una parte all'altra e a vedere e fare così tante cose tutte attaccate. O meglio: quando sono in un'altra città divento iperattiva e la troppa frenesia mi fa visitare tantissimi posti e non mi fa sentire la stanchezza. Ma dopo ventiquattro giorni inizio a essere un goccio stanca e a sentire l'esigenza di riempire le mie giornate con qualcosa che non sia solo turismo. Vorrei poter stare ancora qui a Vienna per capire davvero quali sono i ritmi della città, al di là della stramaledetta domenica in cui nessuno muove le dolci natiche da casa.
E sempre in queste giornate in cui la stanchezza mi precipita addosso tutta insieme, mi sento stranamente triste tendente al depresso. Non lo so, mi sembra che mi manchi qualcosa o qualcuno, ma non so chi e non so che cosa. Non nel senso che, ad esempio, mi manca Vienna: io adesso ci sono, ancora non mi manca. Mi mancherà presto. Però è qualcosa che in questo momento è nelle mie mani. Quando dico che "mi manca qualcosa" intendo dire qualcosa che non ho. O qualcuno. O che ne so io.
Sto divagando un sacco, ma dal momento che questo spazio è una sorta di diario di bordo, ogni tanto posso anche esprimere le mie sensazioni oltre a raccontare quello che visito, hein? Se però in passato questa stramaledettissima sensazione mi ha rovinato tantissimi momenti, questa volta non mi faccio fregare. Ho solamente una settimana a mia disposizione - anzi, meno: a quest'ora tra una settimana già sono in treno verso Udine - e non me la faccio rovinare da niente e da nessuno. Anche perché non so quando e se tornerò qui. Spero di sì, e anche al più presto. Magari a febbraio per una puntatina "musical", o addirittura l'anno prossimo a Erasmusare per cinque mesi. Chi lo sa. Forse torno, forse no. Ma ora sono ancora qui, e me la godo tutta.
E mi carico di energia per affrontare il mio secondo anno di università.

Vediamo se domani avremo ViennAggiornamenti sensati...

1 commento:

  1. E io gli auguri li leggo solo ora... me pessima!
    Grazie, grazie, grazie...! Riesco a commuovermi anche così in ritardo - un po' al pensiero che sì, dovremmo decisamente rifare un viaggio come quello di due anni fa, un po' perché quest'anno il giorno del mio compleanno è stata una giornata all'insegna della tetraggine più nera, tra casini vari e il fatto che abbia piovuto come Dio la mandava, e quindi quella sensazione un po' appiccicosa di malinconia indefinita quel giorno ha accompagnato senza sosta anche me... insomma, in ogni caso ho la cugina migliore del mondo e leggere - anche se in ritardo - le tue cronache viennesi mi sta facendo ridere e sorridere davvero tanto. Tvb :-)

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