domenica 30 agosto 2015

Tag 29 : Cecy mani bucate

Tag 29 : 29 agosto 2015

Primo pensiero della mattina: cosa diavolo faccio oggi? Non ho la testa per fare niente di troppo impegnato ma non voglio nemmeno stare svaccata in Volksgarten tutto il giorno. Quindi vediamo di trovare una soluzione.
Dopo colazione, la mia MaryTasche (leggi: la mia borsa talmente grande da sembrare la borsa di Mary Poppins da cui si tira fuori quasi qualsiasi cosa) e io decidiamo che si può fare un giro per negozi. Tanto oggi sono aperti e domani no. Quindi domani posso fare le valigie con calma.
Valigie. Perché devo fare le valigie? Perché non arriva Mago Merlino a risolvere il problema?
Comunque non ho voglia di prendere la U-Bahn. Infatti prendo il 57A, che passa esattamente sotto casa mia - ha la fermata a due passi dal portone centrale - e mi porta sul Ring. Una comodità assurda!
Scendo al capolinea che è alla fine di Mariahilfer Straße e la ripercorro tutta.
O meglio, quasi tutta.
Perché all'altezza di Neubaugasse decido di andare in un negozio in cui già ero stata e in cui avevo adocchiato alcuni vestiti bellissimi.
Io non me li metterei mai, ma alcuni sono davvero belli.
Poi ne ho adocchiato uno.
Non era un vestito qualsiasi. Era IL vestito.
Guardate questo video. La performer indossa QUEL vestito. E quella performer è la persona grazie alla quale ho ripreso a studiare il tedesco e, indirettamente, grazie alla quale sono qui.
Rapida spiegazione: in un momento in cui odiavo il tedesco, ho trovato per caso su YouTube... quel video di cui ho messo il link. Il brano è del musical "Elisabeth", dedicato interamente a Lei. All'imperatrice. Mi ha folgorata. E' diventata una vera e propria droga. Ho ritrovato la forza di riprendermi in un periodo che faceva semplicemente schifo ma soprattutto ho capito che io e la Sisi sotto certi aspetti siamo davvero uguali. Ho trovato qualcuno che mi somiglia, con un carattere ruvido e spigoloso.
Ma stiamo divagando. La performer del video si chiama Stefania Seculin. Ed è fantastica. E indossa QUEL vestito. Quando l'ho visto nel negozio è stata dura rimanere impassibile mentre dentro di me stavo cantando quel brano come una pazza.
C'era anche in nero.

E qui è successa una cosa che nella vita reale non accadrà mai.
Questa.
La Cecy con un vestito.
E a questo punto la domanda è d'obbligo.
Rosso o nero?

Tenete conto che quello nero è di una taglia più grande rispetto a quello rosso.
Tenete conto che ho un'aria abbastanza scoppiata perché in quel negozio non c'era l'aria condizionata.
E tenete conto che ero stracontenta per aver provato quel vestito.

Dopodiché, felice e soddisfatta decido di andare a Wien Mitte. Da Thalia.
Devo comprare un calendario e un'agenda.
Detto fatto. Calendario diviso in due colonne, che io dividerò in impegni accademici e tutto quello che accademico non è, quindi prove, teatro e cose simili.
Agenda della Grafik Werkstatt Bielefeld, quella delle cartoline. Bellissima.
Sulla copertina c'è una frase: Folge deinem Herzen auf die schönen Seiten des Lebens, ovvero Segui il tuo cuore nelle pagine più belle della vita. Direi che è azzeccatissima per il 2016.
Esco da Thalia e faccio per andare a prendere la metro quando mi ferma una signora. Avrà una quarantina d'anni, rotondetta, capelli neri e occhi scuri. Mi chiede se credo in Dio. Cerca di convincermi che Dio esiste ed è l'unica via per andare in paradiso. Io la guardo con un'espressione decisamente scettica. Chi mi conosce personalmente sa perché. Io ho un mio modo di credere: non credo in quello in cui credono i cattolici, ho un'altra idea di chi o cosa ci sia "lassù" e di chi o cosa ci prende per mano e ci guida nel percorso della nostra vita. Per me c'è qualcuno lassù che mi guida in tutto quello che faccio, nel bene e nel male. Ma non è Dio. Vabbé, assecondiamo questa tizia e diciamole di sì.
A quel punto ho bisogno di un attimo di riposo.
Meta: Volksgarten. Un po' sotto gli alberi a prendere un po' di fresco. Mi mancherà terribilmente tutto questo. La tranquillità che c'è in Volksgarten non si trova nemmeno lontanamente a Trieste.
Quindi cosa faccio? Dopo un po' però mi stanco a stare sotto gli alberi.
E' l'ultimo sabato viennese e io lo passo sotto gli alberi a non far niente? Non sia mai.
E allora si punta verso Herrengasse. In questa bellissima strada vicino agli appartamenti imperiali compro un'altra MaryTasche. Ovunque vado devo comprare la MaryTasche. Una borsa abbastanza capiente da contenere le millanta robe che mi porto sempre dietro. O ancora peggio, i libri e i quaderni dell'università o gli spartiti.
Felice, contenta e con una bellissima nuova MaryTasche mi dirigo verso Stephansplatz a fare un ultimo giro nei negozi di souvenirs. E allora SBAM. Vedo questa cosa.
Una paperella di gomma a forma di Sisi.
E' troppo carina!
Decido seduta stante di comprarla, e pago tutto in monete non più grandi di cinquanta centesimi. Mi sono finalmente liberata dalle fastidiose e moleste monetine da un centesimo che mi popolavano il portamonete dandomi un fastidio osceno.
Una delle mie performer preferite, Maya Hakvoort, ha anche lei questa paperella. E con questa paperella, che si chiama Maya Quakvoort, fa esattamente la stessa cosa che io faccio con il mio amico Pascal.
Le due Maye infatti girano il mondo insieme.
Solo che la paperella è più piccola del camaleonte di peluche ed è più pratica da portare in borsa. Quindi adesso Cecy&Pascal da coppia sono passati a trio.

Bene. E' ora di tornare a casa. Più o meno.
Vicino a Stephansplatz infatti trovo un tizio travestito da Tigro (il personaggio mattacchione amico di Winnie the Pooh) e ho fatto una foto con lui. Tenerissima!
Secondo voi prendo la coincidenza a Westbahnhof? La risposta è ovviamente no. Come sempre la perdo. Ormai non mi scompongo nemmeno più.

Dopo un'ottima cena (strano ma vero!), la mia serata si svolge prima a fare le valigie (o almeno, le cose grandi che vanno nella valigia grossa) (a quelle piccole che vanno nelle altre borse penso domani) e a ridere leggendo i messaggi su Uozzap di una persona a cui voglio un sacco bene. Una delle poche persone che arriva al mio grado di follia. Una persona che se vivessimo nella stessa città ci sarebbe troppa pazzia concentrata e si arriverebbe all'autodistruzione dei neuroni malati di entrambe. Una persona - e qui tiro fuori l'ésprit de finesse - che ha due palle quadrate. Una persona che ammiro e stimo tantissimo. In due parole, una grande.
Se avete voglia di leggere post un po' più intelligenti dei miei, questo è l'indirizzo.

Intanto è l'una meno dieci, ho gli occhi che si chiudono e il letto pieno di borse e di cose che quindi devo spostare perché non hanno i piedi e non si muovono da sole.
Domani ultima giornata. Chissà cosa combino, dal momento che tutto è chiuso...
Buonanotte e a domani con il penultimo ViennAggiornamento!

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